mercoledì 12 marzo 2014

Magia di una catenella in riva al mare



Ricordo il silenzio della nostra casa al mare, quando l'estate ormai era volata via,  e stavo seduta con mia nonna A. su quelle grandi e accomodanti poltrone di vimini nel cortile dai mattoni rossi, quelle in cui ti sedevi e sprofondavi, tra soffici cuscini azzurri dal profumo fresco di citronella e rosmarino. 
Ricordo qualche foglia dai riflessi ramati cadere danzando dal pergolato, segno che l'autunno ormai era alle porte, mentre aspettavamo l'arrivo degli altri.
Ricordo mia nonna A. che lavorava un sottilissimo filo di cotone bianco e nel frattempo mi raccontava una storia. 
Intorno a noi il rumore del mare. 
Avevo sette anni, un uncinetto in mano e avevo appena imparato a fare una catenella. Mi sentivo in grado di fare qualsiasi cosa.
Ascoltavo mia nonna, mentre la catenella, seguendo il movimento incerto e goffo delle mie mani, si faceva via via più lunga e regolare.
Guardavo il mio uncinetto come chi ha in mano una bacchetta magica. Potevo creare tutto quello che avrei immaginato, sentivo di poter colorare il mio mondo.
Adesso che ho raggiunto i trenta mi accorgo che la piccola me di qualche anno fa non si sbagliava poi tanto: con un uncinetto e un gomitolo si può colorare il mondo.

3 commenti:

  1. mi è sembrato si leggere una fiaba...bellissimo!
    tornerò spesso a sognare tra gomitoli e parole...

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. grazie mille per le tue parole adesso andrò subito a sbirciare nel tuo altro blog un abbraccio

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